Corrispondenza

Giulio Ricordi a Giuseppe Verdi, 09/05/1887

Data

Data
Milano, 9 maggio 1887

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Genova]

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, tre facciate scritte.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Trascrizione


                                                                                   Milano, 9 Maggio 1887.
Illustre Maestro.

     Ella avrà tirato un lungo fiato, vedendo che per un po’ di giorni lo lasciai tranquillo colle mie epistole!... ma non si consoli troppo, Maestro, che oggi sono qua a prendere la rivincita del mio silenzio –
     Intanto, l’avverto che tosto ricevuto il fascicolo partitura 2° Atto, si pensò che il meglio a farsi era di mandare adrittura a Venezia il Garegnani, il quale corresse le parti avvertendo che era incorso un errore nella copiatura e null’altro: non essendo ancora a Venezia Faccio, diede incarico al Coronaro di avvertirlo confidenzialmente di che si trattava – Il Garegnani ha assistito ad una prova d’assieme di orchestra e cori, e me ne disse mirabilia, le masse essendo eccellenti –
     Secondo le scrissi, si sta trattando l’affare di Brescia colla Pantaleoni, ed aspetto ora risposta dal Faccio, (ora a Venezia) per poter definirlo: mi farò premura di informarla d’ogni cosa –
     Io cerco di disturbarla il meno possibile con tutti i progetti e le richieste che vengono fatte per Otello: dunque di alcune taccio completamente, ma di altre credo mio dovere il dargliene contezza: questo, mi pare, è il caso di Parma – Quel Municipio mi ha scritto direttamente, per dare Otello nel prossimo Settembre, e mi dimostra che, con tutta la buona volontà, non sarà mai in caso di avere né ora, né poi, artisti della spesa di Maurel, o di Tamagno – Vorrebbe quindi combinare colla compagnia di Brescia scegliendo però la Gabbi, che è nativa di Parma, e che si ha smania d’avere: direttore potrebb’essere il Faccio: quanto alle masse ed alla messa in scena, nulla v’è ad eccepire, e poi Ella conosce benissimo il teatro – Favorisca dunque, Maestro, dirmi quale risposta si deve dare – regolandomi così di conformità –
     E una = la seconda è questa:
La nostra Casa di Londra ci avverte che pel solito Gran Concerto che una volta all’anno la Regina dà a Corte, si è chiesto il duetto 1° Atto Desdemona ed Otello, ed il Coro a Desdemona da eseguirsi con mandolini, chitarre, orchestra et. et. – Quest’anno Il Concerto di Corte avrà solennità maggiore, trattandosì del Giubileo della Regina – La Casa di Londra ci osserva che sa benissimo che non lasciamo eseguire pezzi staccati, ma ci dice altresì che colà la persona della Regina è così in alto e come donna e come sovrana, che il rispondere con un rifiuto, verrebbe da tutti giudicato atto scortese e sconveniente, tanto più rimarcato, perché dato da una Casa straniera – Paesi che vai, costumi che trovi, soggiunge, e qui è ben al contrario che in Italia ove, non solo si giudica antiartistico, e dannoso l’eseguire pezzi staccati: qui tutti, artisti, critici, pubblici fanno alte meraviglie per questo veto, contrario alle usanze, e che danneggia anziché favorire il lavoro intiero: questo vien detto anche per l’Ave Maria, pezzo che si chiede con insistenza in tutta Inghilterra e che solleverebbe vivissimo il desiderio che l’opera venga riprodotta –
     Non mi dilungo altro in proposito; Ella, Maestro, deciderà se, sia per la circostanza, sia per le considerazioni degli usi speciali inglesi, si debba fare od eccezioni, o seguirli, oppure rimanere esattamente a quanto si pratica per l’Italia.
     Ecco che, come si dice in milanese: ghe n’hoo daa ona puccia!... ma ambasciatore non porta pena – Però mi farà un gran regalo, rispondendomi, a darmi notizie della Signora Peppina, che vogliamo ottime, ottimissime ed alla quale intanto mandiamo saluti i più affettuosi
     Li ripeto a Lei, Maestro, esprimendole il sempre mio riconoscentissimo animo.
                                                                                           Devotis.
                                                                                                     Giulio Ricordi
1° Poscritto = mandai a Londra la lettera per Bottesini
2° Poscritto = Se per Parma decide pel no, allora non v’è altro a soggiungere:
     se pel si, si potrebbe riservarsi facoltà di decidere per dare l’Otello, dopo il
     successo d’Oxilia e Lherie a Brescia: se non completo sarebbero nulle tutte
     le trattative

Note

Già in I-BSAv.

Posseduto Insv
Fotocopia (n. 155/54)

Bibliografia
Carteggio Verdi-Ricordi 1886-1888, a cura di G. Carrara Verdi, F. Cella, M. Conati, G. De Van, P. Petrobelli, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2010, pp. 208-209.

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Giulio Ricordi a Giuseppe Verdi, 09/05/1887

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