Corrispondenza
Antonio Ghislanzoni a Giuseppe Verdi, 02/09/1870
Data
- Data
- Mariaga, 2 settembre [1870]
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Sant'Agata]
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, quattro facciate scritte.
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- I-PAas
Trascrizione
Mariaga, 2 settembre.
Maestro Pregiatissimo:
Per ottenere, secondo il di lei intento, il biblico concetto oggi a noi, domani a voi – è assolutamente necessario che io muti il metro del pezzo concertato. Col verso di dodici sillabe non c’è maniera di accomodarsi. Converrebbe dunque proseguire col metro già adoperato nell’a solo di Amunasro, e in tal caso il concertato potrebbe cominciare colla strofa seguente:
Ma tu, o Re, tu signore possente,
A costoro ti mostra clemente:
Oggi noi siam percossi dal fato,
Doman voi potria il fato colpir!
oppure: Voi doman potria il fato colpir.
Se questo metro le va, mi scriva due parole di adesione, e all’indomani le spedirò tutto il pezzo.
Al mio arrivo in Milano, mi venne annunziato che la Gazzetta dei Teatri diretta dal Dottor Lampugnani aveva da alcuni giorni pubblicato l’intero programma dell’Aida, riassunto, a quanto pare, dal scenario francese venuto dall’Egitto. In sulle prime, un tal fatto mi sorprese; ma poi ho riflettuto che il signor Dottor Lampugnani direttore della Gazzetta dei teatri è l’agente incaricato di formare la compagnia pel Cairo, e trovandosi in continui e immediati rapporti col signor Duret-Bey, deve probabilmente aver avuto il programma da costui. Di tanto la rendo avvertito ond’ella non dubiti della mia discrezione e riserbatezza. Da me non è uscita parola sull’argomento del libretto.
Il fatto, per se stesso, non ha grave importanza, ma essendo probabile che altri giornali riportino l’articolo della Gazzetta dei teatri, il signor Tornaghi vorrebbe sapere da Lei se sia utile o conveniente rettificare nella Gazzetta musicale le inesattezze che per avventura fossero incorse nel testo fatto di ragione pubblica. Favorisca dirmi il suo avviso intorno a ciò.
La sua egregia signora avrà ricevuto o riceverà tosto i fascicoli del Giro del mondo. Ho creduto bene di farle avere l’abbonamento dal principio dell’anno corrente. Mi dirà poi se intenda procacciarsi i numeri arretrati di dieci anni.
A Milano ho trovato l’opinione pubblica notabilmente modificata in favore dei francesi. Il senso comune ha ripreso coraggio.
Non lavori troppo. Ho veduto che i due primi atti dell’Aida sono quasi compiuti, non foss’altro, per ciò che riguarda il concetto. Debbo io aggiungere che tutto quanto ho sentito produsse in me la più viva impressione? Per un fenomeno che in me si verifica sovente lo scarrozzamento del viaggio ha rimescolate nella mia fantasia le reminiscenze dei pezzi che ho uditi – il mio cervello, da St Agata a Mariaga, ha cantato senza a interuzione la marsigliese egizia, il duetto di Amneris e di Aida e la frase: amore! amore!.
Siamo incamminati stupendamente. Dunque, non si affanni troppo. Abbia cura di se stesso. Al pubblico Ella darà sempre più di quello che esso meriti e si attenda, sebbene, com’è naturale, si attenda moltissimo.
Mi perdoni, e creda che io parlo sempre col cuore.
Mille saluti a Lei e a tutte le egregie persone che la circondano. Suo Dev. serv
A. Ghislanzoni
Note
- Già in I-BSAv
Posseduto Insv
–