Corrispondenza

Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppina Strepponi, 08/03/1880

Data

Data
Milano, 8 marzo 1880

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Genova]

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, quattro facciate scritte.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Trascrizione



Gentilissima amica,

                                                                                             Milano 8 marzo 1880

     Tempo fa, ignorando la vostra partenza per Parigi diressi a Genova una mia a Verdi per mandargli le nostre notizie e chiedergli le vostre: poco male che quella sia rimasta a Palazzo Doria, ma intanto io desidero ancora sapere come state e se siete un po’ liberati dalle fastidiose noje che negli ultimi giorni di vostra dimora a Milano turbavano la vostra pace.
     So che Verdi non si lascia abbagliare dai trionfi ma certo che la festa che gli vien ora fatta a Parigi deve procurargli grande soddisfazione e ripagarlo in parte delle fatiche che egli deve sopportare. I giornali nostri ci danno ampie relazioni dei preparativi per l’Aida, e delle ovazioni che ricevette il Maestro al solo presentarsi all’Opéra: ieri sera poi l’Illustration Universelle ne riportò il ritratto e un articoletto stupendo – chi sa che finimondo Venerdì sera! – Noi ne gioiremo come di cosa nostra, ed io m’immagino quello che voi dovete provare nell’assistere, come farete certo, alla prima rappresentazione. Le ossa di mia Madre e del buon Toccagni ne fremeranno di gioia nei loro sepolcri – essi avevano una specie di adorazione per Verdi – e voi la capirete facilmente.
     Pochi esseri ebbero trionfi pari ai suoi, ma pochissimi, e forse nessuno seppe conservarsi semplice e modesto pur riconoscendo il proprio valore, ma modesto intendo in rapporto alla grandezza dell’arte.
     Vorrete voi scrivermi una riga, quando vi tornerà più comodo, dopo la prima rappresentazione, per dirmi le vostre impressioni?
     Di noi poco posso dirvi: la nostra vita è sempre quella che conoscete: io dipingo, leggo, suono e vedo poca gente, e mi pare sempre troppa. Annetta sta alquanto meglio di salute. Fava sta bene, ha spesso la luna grande come il sole, ma io lo scuoto facendogli vedere che c’è poi anche del buono nella vita, e allora egli riprende un po’ la sua lena e ci vien fuori con motti argutissimi. Ieri p. e. si parlava di Correnti, del quale qualcuno diceva aver egli fatto molti sacrifizj per la patria – “Oh, è vero” soggiunse Fava “egli le ha sacrificato persino la sua povertà!”
     A giorni ricorre il nostro S. Giuseppe; benché siano anticipati, ricevete insieme a Verdi i nostri augurj, venite presto a trovarci, e credetemi vostra sincera amica
                                                                        Giuseppina Negroni Prati Morosini

Note

Già in I-BSAv.

Posseduto Insv


Bibliografia
 Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, p. 99, n. 58