Corrispondenza
Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppina Strepponi, 29/01/1881
Data
- Data
- Milano, 29 gennaio 1881
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Genova]
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, quattro facciate scritte.
La porzione di testo da «sincera» alla firma inclusa è sovrascritta al testo della quarta facciata, ruotata di 90°, per mancanza di spazio alla fine del foglio.
Indirizzo (busta)
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Timbri postali
-
Trascrizione
Cara amica,
Milano 29 gennaio
1881
Mi riescì carissimo di rivedere la sua scrittura, e di avere per suo mezzo le loro nuove. Le avrei risposto molto prima se non fossi sempre sempre impedita di occuparmi di ciò che più mi aggrada, da mille piccole noje che pare si rinnovino giornalmente, tanto che dacché sono tornata dalla campagna, non mi riescì ancora di mettermi a dipingere.
L’inverno che si era presentato così mite da far temere di non poter riempire le ghiacciaje, s’è fatto rigido assai: io non soffro il freddo, ma m’impensierisce rivolgendo il pensiero al mio Cencino che si trova a quattr’ore al di sopra di Londra, e a Giannino che, nella nostra zona temperata ha 17 gradi sotto zero! Pure, se Dio vuole, ambedue godono buona salute, e fra un mese il maggiore sarà a casa Ufficiale e prenderà parte, durante il suo permesso, al Torneo che si darà all’epoca dell’Esposizione.
Quest’anno la mia cara Annetta ha assai guadagnato in salute, e da molti mesi non ci ha più spaventati con quegli accessi nervosi che la tormentarono l’anno scorso. E il nostro Fava sta a meraviglia, diventa sempre più poltrone, tanto che non si volle decidere ad andar stasera a udire Ernani. Forse non ha torto, ché vi sarà una gran folla, e la temperatura tanto alta da fargli prendere un raffreddore che in lui diventa sempre cosa grave. Ma avrà udito tutte le meraviglie del ballo Excelsior, che attira sempre gran folla alla Scala. Il Figliuol prodigo, anche decimato non riescì a piacere . Varie persone mi dissero che alla prima rappresentazione credettero di non aver capito quella musica; vi tornarono ripetutamente e quando l’ebbero intesa, se ne annojarono. Pare che Ponchielli si sia lasciato trascinare a cambiar stile, e l’ingegno suo non sia bastante a non lasciarne travedere lo sforzo. – Mille cose a Verdi anche da parte di Annetta di Fava; lo ringrazi a nome delle mie figlie per il bellissimo ritratto mandatole, a rivederci, spero presto, intanto mi creda sua a sincera amica
G.na Negroni Prati
Morosini
Note
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Posseduto Insv
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Bibliografia
Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 118, n. 71