Corrispondenza
Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppina Strepponi, 21/04/1881
Data
- Data
- Pessano, 21 aprile 1881
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Genova]
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, quattro facciate scritte.
Trascrizione
Carissima amica,
Pessano 21 aprile
1881
Da oltre una settimana ci troviamo a questa nostra villa, e prima di lasciarla voglio indirizzarle una riga per chiederle se io debba spedirle a Genova o a Busseto il ritratto che ho eseguito per lei, e che è terminato già da due settimane: l’avrei già spedito se il cartolajo, colla scusa del gran lavoro che ha per l’Esposizione, non me lo avesse fatto tanto aspettare per la misera operazione di montarlo su cartoncino.
Noi abbiamo lasciato partire per Londra il nostro Ufficiale, e siamo venuti qui a riposarci dai bagordi del carnevale! La povera Annetta sente sempre dolore alla sua gamba, cosicché il Dottore l’ha decisa a fermarsi a letto sinché la gonfiezza sia interamente scomparsa. Le feci portare nella Sala di conversazione il suo letto e così abbiamo passato un tempo delizioso – io a dipingere su pergamena, Annetta seduta sul letto a lavorare, e Fava a farci la lettura, che interrompe di tanto in tanto con qualche frizzo – Ho passato in questi giorni lo spartito del Boccanegra, del quale non conoscevo che la romanza stupenda del basso e tutti e tre ne siamo all’ammirazione – che belle ore ci ha fatto passare! Che musica, che passione, che carattere spiccato d’ogni personaggio! È il Verdi del Nabucco, dei Lombardi, del Dn Carlos e davvero non posso capire come si possa parlare di maniere prima, seconda ec. è lui, è sempre lui, e sempre più drammatico!
Il finale del primo atto, i varj bellissimi duetti, (specialmente quello della ricognizione e l’ultimo tra Simone e Fiesco), il finale dell’opera, sono tutti pezzi magistrali, ma per me il terzetto del secondo atto, seguito dal coro All’armi o Liguri, li vince tutti. – Fava e Annetta non si stancano di farmelo ripetere. – Tutti gl’intermezzi, certe frasi appena accennate, sono gioielli e ci fanno sperare che presto udremo il Moro di Venezia reso alla verità – chissà che capo lavoro che farà quel Mostro!
Fava le fa dire mille cose affettuose e le invidia la fortuna di viver vicina ad un uomo nel quale con molta verità può affermarsi che Iddio volle «Del creator suo spirito – Sua vasta orma stampar».
Annetta si unisce a me per mandar loro cordiali saluti: io la prego credermi sempre
sua sincera amica
Giuseppina Negroni Prati
Morosini
Oggi torneremo a Milano
Note
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Posseduto Insv
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Bibliografia
– Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 119-120, n. 73