Corrispondenza

Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppina Strepponi, 31/07/1883

Data

Data
Vezia, 31 luglio 1883

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Busseto]

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Due bifolii, quattro facciate scritte.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Trascrizione


Cara Sigra Peppina
                                                                                                      Vezia 31 luglio
                                                                                                                     1883

     Ieri con un gran pacco di lettere più o meno piacevoli, mi portarono da Milano la sua carissima del 6 Luglio – Dopo tante noje che ebbi, dissi partendo di non spedirmi qui le lettere che potessero giungere al mio indirizzo, pensando che i miei amici sapevano ch’ero qui venuta, e evitando così d’occuparmi d’altre cose che mi avrebbero stancato; eccole dunque spiegato il mio lungo silenzio che, sono certa, lei non avrà mal giudicato – Rispondo ora dunque insieme a lei e a suo marito, di cui ebbi giorni sono una buona lettera che mi parla della loro gita a Firenze – e mi dà buone nuove della loro salute. E questo mi premeva assai di saperlo. Io comprendo benissimo com’ella sia un po’ pigra a scrivere lettere, giacché ora anch’io ho lo stesso difetto, ma se qualche volta vorrà essere assai tanto buona di mandarmi le loro nuove, le sarò davvero tanto assai grata.
     Finora abbiamo condotto la nostra vita tranquilla Annetta ed io, occupandoci a leggere, lavorare, dipingere e a riordinare la casa: io mi alzo costantemente prima delle cinque e faccio saltare anch’io i leprotti, amando a vedere l’attività attorno a me. Ho cominciato con grande diletto a dipinger fiori sugli specchi, e fanno buonissimo effetto: intanto Annetta mi sta vicina, lavorando, o leggendo, e le giornate passano in un volo – Abbiamo letto le lettere di Massimo d’Azeglio al nipote ambasciatore, che ci piacquero immensamente; tutto l’uomo vi si rivela col suo bel carattere franco, leale, generoso, di cui pur troppo si va perdendo lo stampo – Poi abbiamo quasi terminato di leggere la traduzione in versi sciolti dei Martiri di Chateaubriand, del Santini , che è veramente stupenda, e si ha ben ragione di dire ch’egli diede alla Francia un poema che non possedeva – vi sono delle pagine che si direbbero scritte da Monti.
     La temperatura essendo sempre fresca, si possono fare delle passeggiate nei dintorni, veramente bellissimi, e benché io sia nata in questo paese, le bellezze così variate della sua natura mi destano sempre meraviglia: la casa è posta come a guardia d’una ridente valle in fondo alla quale si scorge una striscia di lago: a pochi metri dal piccolo giardino passa la ferrovia che conduce al Gottardo, senza nessun disturbo, che non v’ha stazione in paese; sulla sinistra invece della casa, passa l’antica strada, oramai quasi abbandonata dalle vetture, ma animata dal passaggio di questi villici; oggi per esempio che v’ha mercato a Lugano, sin dall’alba vidi passare frotte di contadini con muli, asini, gerli, che portano dall’alpe le loro derrate alla città, e questa vita primitiva e semplice contrasta stranamente col fumo della locomotiva che 14 volte al giorno taglia la valle – Poi nei contorni abbiamo anche da accontentare gli amatori d’arte; a Lugano i famosi affreschi del Luino, e in un piccolo paesello a mezz’ora da qui v’ha nella chiesa parrocchiale una cena che ricorda assai a quella di Leonardo, e che si attribuisce ad uno dei suoi scolari – e poi varie belle statue del Vela –
     Ella capisce che tutto ciò che dico è per destar in loro il desiderio di farci qui una visita l’anno venturo, giacché per quest’anno Verdi mi ha tolto ogni speranza, poi io ora non avrò che una quindicina di giorni da passar qui, essendo imminente il parto di mia nuora – Pur troppo invece della deliziosa quiete che godo qui, mi toccherà da capo sentire a parlar d’affari; le spiegherò però che io non mi trovo nella beata loro condizione, padroni delle loro azioni e dei loro averi: io sono amministratrice di minorenni (per fortuna ora me ne rimane uno solo e per un anno e mezzo,) e qual peso della sia, se lo può figurare: dunque non è quistione di danèe, ma di dovere che io non posso a meno di compiere sino all’ultimo. Fra poco più d’un anno sarò libera, e allora, le assicuro che la città mi vedrà ben poco – e il mio fegato risentirà, come già ora l’efficacia della buon aria e della vita pacifica.
     E la catastrofe di Casamicciola! è cosa che atterrisce al solo pensarvi! Questa nostra Italia, terra veramente privilegiata in tante parti, racchiude pure in sé inferno e Paradiso! – La mia cara Annetta ora sta proprio benino e si raccomanda a me perché faccia a loro i suoi più cordiali saluti, ed io accordandole un generoso perdono e implorando il suo, la prego dire mille cose a Verdi e credermi
                                                                                        sua sincera amica
                                                                                 Giuseppina Negroni Prati
                                                                                               Morosini

Note

Già in I-BSAv

Posseduto Insv


Bibliografia
Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 166-169, n. 115