Corrispondenza
Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppina Strepponi, 12/09/1883
Data
- Data
- Pessano, 12 settembre 1883
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Busseto]
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, quattro facciate scritte.
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- I-PAas
Trascrizione
Cara Sigra Peppina,
Pessano 12 settembre
1883
Ieri l’altro ebbi a Milano una cara visita della Sigra Stolz, la quale ci rallegrò colle loro buone nuove: vengo tosto a dirle quanto Annetta ed io ci rallegriamo di sapere lei quasi bene, e Verdi tornato alla sua florida salute – Ebbi molto in ritardo a Vezia la sua carissima da Montecatini e la lettera di Verdi scritta al ritorno da Firenze; li ringrazio ambedue e non chiedo scusa di non averlo fatto prima, ché a volte trattengo il desiderio di scriver loro, sapendo quanto a lui particolarmente pesi la corrispondenza.
Io fui tolta dalla vita deliziosa di Vezia da un telegramma di mio figlio che mi annunziava vicino il parto della sua sposa: giunsi a Milano poche ore dopo che essa aveva dato alla luce un bel maschietto, piccino, ma perfettamente costituito. Feci la madrina il giorno dopo, poi l’infermiera, e ora che puerpera e bambino progrediscono benone, venni colla mia fida compagna a respirare un po’ d’aria di campagna – Trovai che la mia prolungata assenza aveva forse influito a che la disciplina fosse un po’ rilasciata, trovai la guerra intestina, e per ottenere la pace, dovetti battagliare: ora mi sembrano tutti mogi, mogi, e corrono come leprotti (com’ella dice) al loro dovere.
Il mio fegato non fa troppo giudizio, dacché ho lasciato Vezia, dove la bibita dell’acqua della Fortuna e la vita tranquilla m’avevano assai giovato: quanto mi piace ora la monotonia! Quel ripetersi con ordine giornaliero delle medesime occupazioni ha ora per me una vera attrattiva: non rinuncio dunque alla speranza che fra qualche anno mi sia concesso un posto nel convento di Montecassino.
Oggi anderemo a passare una settimana in villa dalle mie care figliole, a una sola ora di distanza da qui, poi mi fermerò in questa villa ad aspettare i miei sposi, e dopo aver goduto per qualche giorno della loro compagnia, dovrò tornare al caro Vezia, dove ho speranza che una volta o l’altra ella riesca a condurci quel gran demonio, come Fava chiamava Verdi. È un paese che deve piacere a loro; v’ha una natura grandiosa e non troppo selvaggia, come in certi punti della Svizzera, e così pure la temperatura benché fresca non ha quei salti che disturbano i nervi.
E loro che progetti hanno? Si ricordi di scrivermi una riga se faranno qualche gita a Milano, dove farei tosto loro una visita.
Mille cose anche a nome di Annetta a Verdi, e a lei, mentre io le stringo affettuosamente la mano
sua sincera amica
G. Negroni
Note
- Già in I-BSAv
Posseduto Insv
–
Bibliografia
Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 169-170, n. 116