Venerdì, 18, mi son recato costà, alla Sua villa di Sant'Agata, desideroso di presentare a Lei e alla Sua gentile Signora un esemplare della mia traduzione dei Nibelunghi. Non avendo avuto la fortuna di trovarla a casa, metto alla posta i due volumetti e La prego intanto, domandandole scusa della libertà che mi prendo, di accettarli e di gradirli come rispettoso omaggio e come tenue segno della mia molta riconoscenza per Lei e per la Sua Signora.
Alla quale La prego di presentare i miei rispettosi ossequi, mentre ho l'onore di dichiararmi con la massima osservanza
Di Lei, Illustre Maestro
Devmo Obbligmo
I. Pizzi