Corrispondenza

Anna Morosini a Giuseppe Verdi, 12/10/1884

Data

Data
Vezia, 12 ottobre 1884

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Busseto]

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, quattro facciate scritte

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Trascrizione

                                                                                                                                                                                                                        Vezia. 12. Ottobre 1884
Caro Verdi,
   Da tanto tempo non sappiamo più nulla dei fatti vostri, Peppina vi scrisse mesi sono e non avendo mai ricevuto risposta non vuole ritentare la prova, tanto più, dice lei, che non può scrivere avendo un ginocchio gonfio come la vostra signora.
Vedemmo il vostro nome tra gli oblatori per i colerosi di Genova, ma non ci basta, e desideriamo avere vostre dirette notizie. Mi metto dunque io alla prova colla speranza di essere più fortunata di mia sorella.
   Noi eravamo qui venute nel maggio col fermo intendimento di non lasciare questa nostra cara quiete che ad autunno avanzato. Se non che, la salute di Peppina – stata sempre poco buona quest’anno dopo la terribile sventura che l’ha colpita – si era fatta tanto peggiore che, impensierita, la decisi ad intraprendere una cura seria. Difatti andammo in Engadina facendo un lungo giro a causa delle quarantene poste al confine ed arrivammo felicemente a St. Moritz dove la nostra cara figliuola Luisa ci attendeva a braccia aperte e a colla quale passammo un mese delizioso. L’aria balsamica di quella stupenda vallata e le acque di Tarasp che prendeva giornalmente giovarono assai alla mia cara sorella. Ora torna a stare meno bene malgrado l’eccellente aria di questi nostri monti e la vita tranquilla e regolare che qui conduciamo; tuttavia io spero che essa abbia a passare un inverno migliore dello scorso.
   Ogni volta che ammiriamo la bella natura che ci sta intorno pensiamo come voi fareste bene a comprarvi qui un villino dove potreste passare qualche mese nell’estate a rinvigorirvi la salute ed a riposarvi dalle vostre occupazioni. Ora appunto poco distante da noi, v’ha da vendere un terreno con due case, una delle quali una cascina posta in sì bella posizione che se vi fabbricaste un villino sarebbe una vera delizia. Del fondo domandano quarantacinque mila lire e con poco più di questa somma fabbrichereste il villino. I proprietari, nostri buoni amici vi farebbero volentieri da assistenti di fabbrica per il solo onore di avere fra noi il maestro Verdi. Che ne dite di questo bel progetto? A noi sorriderebbe assai e per il nostro piacere particolare e persuase che voi ve ne trovereste bene e contento per tutti i rapporti. Qui non occorrerebbero i consigli dell’amico Todeschini per eccitare l’appetito e per ben digerire – Basta, pensateci colla vostra cara Signora e scrivetecene. – Noi ci fermeremo qui sino a S. Martino, andremo da un amico sul Lago di Como e per i primi di dicembre saremo certo a Milano. Avremo il piacere di vedervi colà? Lo speriamo. Ricevete colla vostra cara Signora i nostri cordialissimi saluti. Vi stringo la mano dicendomi affma vecchia amica
                                                                                               Annetta Morosini

Note

Bibliografia
Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 173-174.

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Anna Morosini a Giuseppe Verdi, 12/10/1884

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