Corrispondenza
Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppe Verdi, 05/03/1887
Data topica
- Data topica
- Roma
Data
- Data
- Roma, 5 marzo 1887
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Sant'Agata]
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, quattro facciate scritte.
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- I-PAas
Trascrizione
Caro Verdi,
Roma 5/3 87
Hotel Laurati
Volevo aspettare qualche tempo a ringraziarvi della vostra lettera, ma l’articolo che abbiamo letto or ora nella Revue 1° Marzo mi ha tanto entusiasmata, che devo venire tosto a esprimervi la nostra soddisfazione: non ridete, ma ho dovuto mettermi la pelliccia sulle spalle pe’ brivididiche quelle belle parole m’hanno messo adosso – Confesso poi che sono orgogliosa d’aver trovato i medesimi apprezzamenti da me espressi alle persone che qui me ne chiesero, e ogni giorno più ammiro le immense bellezze di quello spartito, che a me pare di non poter gustare di più di quello che mi avviene al cembalo – Ben inteso lo spartito è quello per canto – mi fa fremere – mi fa piangere – e non vi pare che basti? E Annetta sta a sentirlo nel suo cantoncino, e godiamo insieme, e insieme vi mandiamo i sensi della nostra gratitudine per la dolcezza ineffabile che ci avete procurato –
A coloro che dicono che l’Italia vi ama come Otello amò Desdemona, potreste rispondere – è vero – ché è un amore che vi soffoca, e abbiamo deplorato anche l’ultima dimostrazione, che non vi permise di giungere in pace al luogo del vostro riposo. Qui si spera di avervi almeno per qualche giorno ma sono ben persuasa che non aderirete alle tante migliaia di firme che vi saranno mandate per chiedervi il gran favore.
Ho veduto il Piroli, perfettamente rimesso dalle ferite riportate nella caduta che egli fece, – se sentiste i nostri discorsi, quando ci troviamo insieme: vi farebbero ridere di compiacenza attribuendoli voi modestamente alla vecchia amicizia che mi fa giudicare la vostra opera con rosei colori – Quella frase – E tu come sei pallida – e stanca – e muta, e bella! – non la si può finire senza lagrime – e una signora che viene a far musica con me dopo essersi asciugati gli occhi mi diceva “Oh quell’uomo deve avere un cuore angelico”. –
Se leggete il Fanfulla avrete trovato sul Numero d’ieri l’avventura toccata al vostro amico Bülow a Berlino – ne abbiamo proprio avuto gusto –
E ora mando ancorché anticipati forse troppo gli augurj a voi e alla Sigra Peppina per il vostro onomastico, a nome anche di Annetta, desiderandovi ogni bene.
Spero che non risentirete per le fatiche sofferte, e che quelle che vi aspettano a Parigi non abbiano a alterare la vostra salute.
Ricevete un’aff sa stretta di mano dalla vecchia amica
G. Negroni
Morosini
Note
- –
Posseduto Insv
–
Bibliografia
Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 202, n. 148
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Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppe Verdi, 05/03/1887
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