Corrispondenza

Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppe Verdi, 22/02/1883

Data

Data
Milano, 22 febbraio 1883

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Genova]

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, quattro facciate scritte.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Trascrizione


Caro Verdi,
                                                                                               Milano 22 Febbrajo
                                                                                                                      1883
    So che siete occupatissimo a ridurre il Dn Carlos per il teatro di Vienna, ma so anche come quando vi mettete al lavoro questo sia sollecitamente terminato Oggi vengo a farvi una proposta alla quale spero proprio che non direte di no – Il nostro Rizzi, che voi conoscete già come gentile poeta, ha scritto un Inno per la festa del Re, che ha piaciuto assai ai pochi che l’hanno letto ancora: uscirà per il 14 Marzo ben illustrato e se ne distribuiranno migliaia di copie nell’esercito per richiamare un po’ gli animi a sentimenti alti – e veramente patrj –     Ora a me pare che l’Inno sarebbe musicabile, e proprio quel tale che ci manca in Italia – un Inno popolare non può riescir tale che musicato da voi –
    Io non espressi questo pensiero a nessuno, e nemmeno lo dirò se, come ho tutta la speranza, voi farete buon viso al mio progetto – Avete tutto il tempo da pensarvi ché capisco di quanta importanza sarebbe questa composizione – Mi basterebbe che non pronunciaste uno di quei no che non ammettono replica – A buon conto vi mando l’Inno e vi unisco uno degli ultimi sonetti del Rizzi , che mi pare bellissimo, e piacerà sicuramente alla Peppina – e se vi fa piacere ve ne manderò altri assai buoni, tendenti sempre a correggere qualche vizio della società.
    Vedete che di tanto in tanto esco dalla mia tana per farmi viva cogli amici: benché assai sfiduciata di tutto, colgo, quando mi si presenta l’occasione, la palla al balzo per esercitare nel mio piccolo quel po’ di bene che spero poter fare; poi mi richiudo nel mio cantoncino tranquillo, aspettando con desiderio quel beato giorno che mi darà la vera quiete e la pace –
    Le mie figlie passarono un inverno ben triste assistendo giorno e notte la loro suocera che, poveretta, ci lasciò un gran vuoto; Antonietta ha sofferto per lo strapazzo e ora dovrà pensare seriamente a curarsi. La mia sposina è cara quanto mai, e le sono grata di non avermi disturbato le mie abitudini. Annetta sta discretamente e vi saluta tutt’e due, cordialmente, ciò che faccio io pure colla speranza di presto vedervi qui – Se tardate a scrivere oltre la Pasqua noi due saremo già in campagna.
    Vi stringe le mani la vostra vecchia amica
                                                                    Giuseppina Negroni Prati Morosini
 

Note

Già in I-BSAv.
Allegati:
– un foglio, due facciate scritte. di cui nella prima il testo dell’inno a Vittorio Emanuele, nella quarta il sonetto di Rizzi 
– foglio quadrettato, due facciate, di cui nella prima facciata lettera di un collezionista di autografi di Mannheim a Verdi datata 14 febbraio 1883, e nella quarta, capovolta, la minuta della risposta di Verdi di cui alla lett. a Giuseppina Negroni Prati Morosini del [23-25 febbraio 1883].

Posseduto Insv


Bibliografia
Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 149-153, n. 100
 

Media

Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppe Verdi, 22/02/1883

Relazioni

Appartiene a