Corrispondenza
Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppina Verdi, 25/03/1882
Data
- Data
- Milano, 25 marzo 1882
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Genova]
Tipologia
- Lettera
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- I-PAas
Trascrizione
Cara amica,
Milano 25 Marzo
1882
Diriggo a lei i miei ringraziamenti per gli auguri mandatimi da Verdi, e insieme la ringrazio per la sua carissima: è una festa per me quando ricevo loro lettere, ma badi che non sono indiscreta – tengo questa mia come semplice risposta, e non si creda in dovere di scrivermi ancora.
Naturalmente ella avrà le notizie esatte del Boccanegra, e si rallegrerà certo dell’esito entusiastico ottenuto da quella musica sublime – Peccato che non abbiano pensato a darla prima, che le sorti del nostro teatro si sarebbero rialzate – Io mi godo lo spartito al Cembalo, e mi pare di rivedere quel nostro povero Fava, che stava lì quieto, quieto, cogli occhi chiusi, quasi a gustarne meglio le deliziose melodie! Poveretto quanto ci manca. Le è piaciuta la biografia scritta dallo Stoppani? A me pare bene schizzata la figura di quel brav’uomo, e ben dipinta l’epoca nostra –
Il giorno di S. Giuseppe ebbi un dono veramente prezioso: la figlia di Hayez mi regalò una tela sulla quale quell’artista insigne aveva cominciato a dipingere la propria testa – sono gli ultimi suoi tocchi e veramente stupendi – Quando lo vedrà Verdi, mi pare di udirlo dire – “Corpo del diavolo, che pittore!” –
Posso chiamarmi abbastanza contenta dei miei figli: Cencino verrà per Pasqua e mi pare si conduca bene, benché interamente libero e spero non aver errato, mostrandogli confidenza; Giannino è distaccato a Piacenza, e attaccato a Milano, dove viene parecchie volte per settimana – Le Casati, e bambini benone.
Ella dice il vero che Annetta ed io siamo necessarie l’una all’altra, quell’angelica creatura mi fu sempre di grande conforto nelle gravi angustie che ebbi spesso a soffrire: la sua parola dolce mi rasserena, e se spesso sentendomi stanca oltremodo della vita, aspiro al riposo, prego tuttavia l’Altissimo di non chiamarmi a sé prima di quella mia amata sorella, che ha tanto bisogno d’essere sostenuta.
Anche lei deve tenersi bene da conto, ché la sua vita è preziosa per suo Marito e per tutti gli amici, fra cui voglia contare
la sua sincera amica
Giuseppina Negroni Prati
Morosini
Mille cose a Verdi, da parte anche di Annetta e delle mie figlie.
Vengano presto a trovarci
Note
- Già in I-BSav.
Posseduto Insv
–
Bibliografia
Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 143-144, n. 94
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Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppina Verdi, 25/03/1882
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