Corrispondenza
Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppina Verdi, 18/03/1882
Data
- Data
- Milano, 18 marzo 1882
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Genova]
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, quattro facciate scritte.
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- I-PAas
Trascrizione
Gentilissima amica,
Milano 18 Marzo
1882
Eccoci di nuovo al S. Giuseppe – non mi pare vero che sia già trascorso un anno dacché noi tre Giuseppini ci scambiavamo gli auguri – come vola il tempo! E che cosa devo augurare a lei, a Verdi che non abbiano? La continuazione per molti anni d’una buona salute che permetta loro di godere delle gioje che provano già per i loro nipoti e nipotini – e per quanto io cerchi, non saprei desiderare altro – Io ho passato un buon inverno, ma non così Annetta cui la stagione dolcissima che avemmo anche qui non ha punto giovato.
Quanto mi duole di non poterle parlare, come solevo sempre fare, del nostro povero Fava! Anche la perdita di Hayez fu grave per me, ma l’età sua avanzata ci preparava da mesi alla sua dipartita, e poi si spense senza soffrire – Povero Hayez – e poveretta la figlia sua d’adozione, afflittissima d’averlo perduto: essa m’incaricò già da qualche tempo di ringraziar Verdi per le sue bellissime parole, che le riuscirono di grande conforto; ma a dir il vero io ritardai sempre a scrivere; a temendo di obbligar lei a rispondermi, sapendo che ha già una corrispondenza abbastanza faticosa, e quanto a Verdi, non vorrei impedirgli di scrivere qualche battuta – sarebbe un vero peccato – giacché tutti sono persuasi che presto verrà alla luce qualche nuovo capo lavoro di quella mente inesauribile (zitta, non gli dica questa frase).
Stasera c’era grande aspettativa per il Boccanegra, ma una leggiera indisposizione di Maurelmanda a domani la prima rappresentazione. Tutti sono ansiosi di riudire quelle melodie, e di assistere a quel dramma che cammina logicamente sino alla fine, senza essere interrotto nemmeno dagli entr’actes – Non è vero? – L’Erodiade fu un vero fiasco, checché ne dicano i giornali: il fatto sta che con quello sfarzoso spettacolo, il teatro era sempre vuoto: e sin dalla prima sera, vi fu una vera ovazione alla statua di Verdi, passando davanti alla quale tutti si levavano il cappello – Bella è questa dimostrazione?
Annetta si unisce a me per dir loro mille cose cordiali, e così pure le mie figlie: tutti poi desideriamo vederli presto a Milano – E con un aff a stretta di mano, mi dico sua sincera amica
G.na Negroni Prati
Morosini
Note
- Già in I-BSAv.
Posseduto Insv
–
Bibliografia
Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 140-141. n. 91
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Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppina Verdi, 18/03/1882
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