Corrispondenza

Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppe Verdi, 29/07/1881

Data

Data: Milano, 29 luglio 1881

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione: [Sant'Agata]

Tipologia: Lettera

Descrizione fisica: Un bifolio, quattro facciate scritte.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione: I-PAas

Trascrizione: Caro Verdi,

Milano, 29 luglio
1881
Di tanto in tanto sento il bisogno di venire a chiedervi le vostre ^notizie, e spero che non vi sarà discaro ch’io vi mandi le nostre. Nel mese scorso andammo Fava Annetta ed io ai bagni di Trescorre, che preferii a quelli di Tabiano per la vicinanza, dacché il nostro Fava, già poco bene in salute, voleva accompagnarci – Annetta ed io fummo assai soddisfatti di quella cura, ma il povero Fava continuò a peggiorare, e tornati a Milano ci fece proprio spaventare, non potendo far due passi senza che l’affanno di respiro l’opprimesse e non trovando sonno né giorno né notte.
Da una settimana circa egli ha un po’ migliorato, ma è assai depresso di morale, e oggi gli pare gli tornino più forti i suoi incomodi.
Appunto ora io doveva portarmi a Londra, onde fare qualche combinazione per mio figlio, ma e Verga e Todeschini, mi consigliano a non lasciar l’amico nostro, per conseguenza, come potete credere, rinunziai al mio viaggio – L’unico godimento che rimane al nostro Fava è la musica, che egli gusta sempre, e in particolar modo il Boccanegra. Ecco una delle soddisfazioni più grandi che voi dovete provare!
Ho letto in questi giorni la vostra vita aneddotica e m’interessò moltissimo – La lessi ad alta voce a mio genero, il quale rimasto qui solo (la moglie coi figli trovasi ai bagni di mare) s’ammalò di rosolia, e io ed Annetta ci scambiavamo per far da infermiera ai nostri ammalati – Ci divertì assai l’aneddoto del Sig. Prospero Bertani – è proprio vero? – e la vostra lettera, abbastanza franca a Filippi, per eccitarlo a recarsi al Cairo. Del resto un nostro amico mi diceva l’altra sera che dopo aver letto quel libro bisogna sempre più ammirare il Maestro e voler bene all’uomo: al che rispondemmo di non aver aspettato quella lettura.
Le nostre povere campagne sono proprio desolate, mi dicono, giacché io non potei sinora muovermi da qui: abbiamo avuto calori eccessivi, ma la casa nostra è buona, e riguardandola bene non si sente il caldo.
Hayez si è rimesso dall’ultima indisposizione e parla di recarsi in campagna – i miei figli sono sparsi per il mondo e noi due sorelle conduciamo la nostra vita intima e tranquilla – E voi, lasciate per qualche momento la penna o la vanga e diteci che cosa fate, come sta vostra moglie alla quale direte le più cordiali cose per noi tutti.
V.^a sincera amica
G. Negroni Morosini

Note: Già in I-BSAv.

Posseduto Insv
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Bibliografia
– Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 124-125, n. 76