Corrispondenza

Giulio Ricordi a Giuseppe Verdi, 12/11/1886

Data

Data
Milano, 12 novembre 1886

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Busseto]

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, tre facciate scritte. Sulla prima facciata, in alto, impresa e intestazione a stampa del R. Stabilimento Ricordi.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Trascrizione


                                                                                    Milano, 12 Nov. 1886.
     Illustre Maestro.
          Ricevo l’onorata sua d’jeri ed il rotolo riduzione, cui praticherò quelle ottime modificazioni ch’Ella ha pazientemente accennate.
          Essendo venuto da me Faccio, gli comunicai la di Lei lettera– Mi incarica, primis ante omnia, riverirla e l’avverte che la frase nel duetto Atto 3°, fu già studiata e che a Tamagno sta benissimo: ciò non toglie ch’Ella potrà modificarla come stimerà meglio – Faccio le conferma ch’è soddisfatto di Tamagno, che studia giornalmente con grande zelo. Legge correntemente, senza errori 1° e 4° atto: ed jeri cominciò a studiare il 3°– Secondo le di lei istruzioni, Faccio si limita ad insegnare esattamente, matematicamente le note — e nulla più – 
          Abbiamo parlato di Roma: sono giustissime le di lei osservazioni, circa al pericolo della pronuncia, relativamente a Devoyod: i due altri da me proposti, Kaschmann e Battistini, sarebbero ritenuti ottimi anche da Faccio: è vero; cadono nelle sdolcinature, ma ove si può cadere, come nella Favorita ecc. ecc: ma dove sdolcinature non vi sono, né le faranno, né le potranno fare, né si lascieranno fare – Sono amendue molto intelligenti ed attori ottimi – Bene guidati, crediamo non saranno indegni di cantare Jago.
          Sta bene pel diapason: nella Gazzetta ho messo quattro righe in proposito, che certo saranno riportate da altri giornali –
          Ed ora... al resto del Carlino – È vero che il colera a Genova, dopo una grave minaccia si è arrestato: ma non è meno vero che, da 10 a 15 casi ci sono tuttavia tutti i giorni – Non sono molti, sta bene, ma pure raggiungono una cifra che dimostra esistere tuttavia l’epidemia, per quanto in forma mite – Se per 8, o 10 giorni, non vi fossero più casi, allora proprio si potrebbe dire che Genova è immune.
          Io che ho sempre qualche progetto, più o meno sballato, glie ne faccio uno – Perché verso il 18, od il 20, non farebbero una corsa a Milano?... Capisco ciò che arreca d’incomodo tutto questo!... Ma lasciando tutto pronto a Busseto, e portando solo qui il necessario per 6, o 7 giorni, potrebbero appena si avranno tranquillanti notizie, partire Loro per Genova, ed il grosso della roba da Busseto per Genova – La di lei venuta sarebbe di utilità... proprio incalcolabile –
          Potrebbe far studiare Tamagno = potrebbe intendersi definitivamente con Boito per la traduzione: ha già tradotto 2/3 del 4° Atto: e siccome per ora non parla di recarsi così presto in riviera, ne verrebbe un utile immenso di tempo; che s’Ella lo trova bene incamminato s’andrà a vapore — potrebbero decidere in merito al ballet et. et. = e poi chissà quanti dettagli ancora ci sono, che al momento non ricordo, ma che si potrebbero definire: mentre così, quand’Ella verrà definitivamente in Milano, sarà per dar fuoco alla macchina e filare a tutta velocità –
          Riepilogando: se fra qualche giorno Ella doveva lasciare Sta Agata, e se ora per una 15na di giorni è prudente non recarsi a Genova, perché in questo interregno non fare una corsa a Milano, ove la di Lei presenza sarebbe manna nel deserto e cacio sui maccheroni?... –
          Eh!... Signori miei!!... disponete di me un po’ troppo liberamente!...
          Questo può dir Lei, Maestro: ma vi è un rimedio assai facile: ed è di tenere per non scritto tutto quanto sopra!!... e fare quanto più torna comodo e grato a Lei ed alla Signora Peppina! — senza dare ascolto alle gracchiate dello scrivente.   
          Intanto le darò una buona notizia ed è che il Corti pare sia riescito ad ottenere dalla Direzione che per la 1a d’Otello non vi sieno posti in piedi in platea, ma tutte sedie numerizzate!!... Se questo miracolo si avvera, in fondo, in fondo chi ha fatto il miracolo... è ancora Lei!!... ed ora ne fa un secondo, facendomi terminare questa interminabile lettera, per riverire Lei, a Signora Peppina e ripetermi sempre riconoscente e devoto
                                                                                                   Suo Giulio Ricordi

Note

Già in I-BSAv.

Posseduto Insv
Fotocopia (n. 131/86).

Bibliografia
Carteggio Verdi-Ricordi 1886-1888, a cura di G. Carrara Verdi, F. Cella, M. Conati, G. De Van, P. Petrobelli, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2010, pp. 110-112.

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Giulio Ricordi a Giuseppe Verdi, 12/11/1886

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