Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Celestino Terzi, 10/02/1884

Data

Data
Genova, 10 febbraio 1884

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Milano]

Tipologia

Lettera

Trascrizione


                                                                                    Genova, 10 febbraio 1884.
Signore,

     Fin da quando venne adottato in Francia il diapason normale, io consigliai venisse seguito l’esempio anche da noi; e domandai formalmente alle orchestre di diverse città d’Italia, fra le altre quella della Scala, di abbassare il corista uniformandosi al normale francese. Se la Commissione istituita dal nostro Governo crede, per esigenze matematiche, di ridurre le 870 vibrazioni del corista francese in 864, la differenza è così piccola, quasi impercettibile all’orecchio, ch’io mi vi associo ben di buon grado.
     Sarebbe grave, gravissimo errore, adottare, come viene da Roma proposto, un diapason di 900!!! Io pure sono d’opinione con Lei che l’abbassamento del corista non toglie nulla alla sonorità ed al brio dell’esecuzione; ma dà al contrario qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che non potrebbero dare gli strilli d’un corista troppo acuto. Per parte mia vorrei che un solo corista venisse adottato in tutto il mon do musicale. La lingua musicale è universale: perché dunque la nota che ha nome la a Parigi od a Milano dovrebbe diventare un sib a Roma?
     Ho l’onore di dirmi
                                                                                 Di Lei Devotissimo F.to
                                                                                            G. Verdi

Note

Pubblicata sulla «Gazzetta musicale di Milano», XXXIX/44 (2 novembre 1884).
Originale venduto presso Sotheby's Londra, 15-16 maggio 1997.
Celestino Terzi era Presidente della Commissione permanente musicale drammatica del Ministero della Guerra, Milano.

Posseduto Insv
Fotocopia (173/041[b])

Bibliografia
Carteggio Verdi-Boito, a cura di Marcello Conati, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2015, p. 120