Corrispondenza

Antonio Ghislanzoni a Giulio Ricordi, 06/10/1871

Data

Data
Lecco, 6 ottobre 1871

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Milano]

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, quattro facciate scritte. Sulla prima facciata, di altra mano, a lapis rosso: «47)».

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-Mr
Collocazione
LLET007965

Trascrizione


Lecco 6 Ottobre 1871

Caro Sig. Giulio:

Dopo la sua partenza da Lecco, ricaddi ammalato e dovetti applicarmi le sanguisughe, le quali mi fecero bene ma mi prostrarono. Sperava inviarle l’originale per la Rivista nella corrente settimana, ma mi trovai impotente a compiere il fascicolo. Lunedì o martedì lo riceverà.
Io sono desolatissimo di queste intermittenze della malattia che mi tolgono di compiere il mio dovere. Temo purtroppo che l’anno venturo non potrò più assumere l’incarico di scrivere ad epoche fisse; e sto pensando alla maniera di cooperare del mio meglio all’interesse del giornale senza obbligarmi, come ho fatto quest’anno, ad una fatica incompatibile colla mia guasta salute 
A giorni le spedirò i versi per l’atto terzo della Reginella. Braga ha ricevuto un telegramma da Zappert, dove è detto che la nuova opera viene richiesta per la Fenice di Venezia. Cerchi di agevolare questo affare. Convien battere il chiodo mentre è caldo. Si ricordi che in sulle prime convien transigere assai quanto al prezzo. A questo modo soltanto, i Lucca hanno potuto mettere in giro il Ruy Blas di Marchetti, che ora viene richiesto e pagato dalle Imprese. Se l’opera andasse in scena a Venezia, io stesso procurerei di recarmi colà per dirigere la messa in scena. Abbiamo combinato di chiudere l’atto primo con un colpo di grande effetto, e bisognerà disporre il scenario diversamente.
Domani le manderò corrette le bozze del libretto Aida che desidero rivedere. Mi pare che non sia stampato come si dovrebbe. Trattandosia dell’illustre, bisogna fargli onore incominciando dal libretto.
La serata a benefizio del Braga riuscì splendidissima – non un palco vuoto – platea e loggione stipati. L’introito sorpassò i 1500 franchi e il maestro fu oggetto di grandi ovazioni. Anche il vostro umilissimo servitore il poeta fu richiamato al proscenio da suoi concittadini per ricevere in dono una magnifica pendola in bronzo del valore di lire 300. Al Braga venne offerto un orologio d’oro con catena. Con tutti questi onori e questi doni, se il signor Tornaghi vorrà spedirmi le lire 100 del mio mensile, non le rifiuterò. Aggradisca i miei cordiali saluti e mi creda Di Lei dev.
                                                                                                 A. Ghislanzoni

Note



Posseduto Insv