Corrispondenza
Giuseppe Verdi a Léon Escudier, 15/09/1868
Data
- Data
- Tabiano, 15 settembre 1868
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Parigi]
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, due facciate e cinque righe scritte, con busta affrancata (40 cent.). Sulla prima facciata, in alto, a matita, di altra mano: «130.». Sul recto della busta, la stessa mano: «130 Bis.». Timbri dell'Archive de l'Opéra.
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- F-Po
- Collocazione
- LAS VERDI (GIUSEPPE) 130
Indirizzo (busta)
- Monsieur / Monsieur Leon Escudier / 21 Rue Choiseul / Paris
Timbri postali
- TABIANO PARMA / 15 / SET / 68
BORGO S. DONNINO / 15 / SET / 68
PARMA / 15 / SET / 68
TORINO / 15 / SET / 68
ITALIE LANSLEBOURG / [....]|18 / SET / [...]
Trascrizione
Tabiano 15 Sett. 1867
Sono qui in un villaggio ai piedi dell'appenino, ove sono acque solforose potentissime. Questo breve soggiorno (per me ben lungo) di 23 giorni ha sostituito Cauteréts, e m'ha evitato il Teatro di Busseto. Bella consolazione! pagare 10,000 franchi ed esigliarsi dalla propria casa! tant'è! Stassera però il Teatro si chiude ed io potrò domattina tornare a St Agata a far colazione, e ne ringrazierò il cielo. Dumque da quì in avanti sarò a St Agata a quando a voi piacerà di venire sarete sempre il Benvenuto. Godo sapervi ristabilito in salute e me lo prova il buon umore (in qran parte come pel passato) della vostre lettera. State dumque sempre allegro, e per mantenersi in questo stato la miglior ricetta e di star lontano dall'Opéra.
Du Locle che credo sia in Alsazia m'ha fatto sperare di venire fin quì, e mi farà grandissimo piacere il rivederlo.
Lascierò ancora per qualche poco i miei denari da Peragallo perché forse ne disporrò a Parigi.
Addio. Scrivetemi a Busseto e ditemi quando sarete da noi.
La Peppina dice a Voi ed a tutta la famiglia mille cose: io faccio altrettanto, ed a voi stringo di gran cuore le mani e vi dico, a rivederci. Addio
G.Verdi
Note
- –
Posseduto Insv
1 fotocopia (n. 38/14)
Media


Giuseppe Verdi a Léon Escudier, 15/09/1868
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