Corrispondenza
Giuseppe Verdi a Léon Escudier, 09/07/1859
Data
- Data
- Busseto, 9 luglio 1859
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- Parigi
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, due facciate e tre quarti scritte, indirizzo sulla quarta. Sulla prima facciata, in alto a sinistra, a matita, di altra mano, entro circoletto: «17.». Timbri della Bibliothèque Nationale de France.
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- F-Po
- Collocazione
- LAS VERDI (GIUSEPPE) 17
Indirizzo (busta)
- Monsieur Leon Escudier / 21 Rue Choiseul / Paris
Timbri postali
- BORGO S. DONNINO / 10 / LUGLIO / 1859
TORINO / [...] / [....]
[...] 3 CULOZ / 14 / JUIL / 59
PARIS 2 (60) / 14 / JUIL / 59
Trascrizione
Car Leon
Busseto 9 Luglio 1859
Credo che abbiamo un po' di torto entrambi se sono passati tre mesi senza scriverci una parola. Dopo Roma era mia intenzione tornare di nuovo a Napoli, ma vedendo che le cose nostre prendevano buona piega corsi presto presto al mio tugurio, né l'ho più abbandonato quantumque la vicinanza dei Croati rendesse la posizione della mia casa non troppo rassicurante. Vi fù un giorno poi che io non dimenticherò più, il giorni in cui i Tedeschi fecero saltare i forti di Piacenza. Nelle nostre campagne si sentiva tremar la terra, ed un rimbombo che non era di cannone, ed era tanto più terribile, perché non si capiva cosa fosse. Io attaccai i cavalli, mi avvicinai a Piacenza, e quando seppi che loro stessi i Tedeschi avevano minate le loro fortezze e si ritiravano precipitosamente di là dal Pò gridai Osanna con tal grido che credo ancora superasse il fracasso delle mine. Da quell'epoca tutto va a gonfie vele grazie alla generosità del vostro Imperatore e del Re e di tutti i bravi che combattono per questa Santa Causa. Se l'ora della nostra Redenzione non giunge ora, non verrà mai più.
Ma guai se le nostre speranze restassero deluse! Quando quell'ora suonata v'aspetto a bere una bottiglia di Sciampagne e d'Asti a gloria di tutti, ed io tornerò con Voi a baciare i piedi al vostro Imperatore.
Voi mi parlate di note, ed io non vi penso, né ho per ora intenzione di pensarvi, sembrandomi quasi un sogno d'aver scritto tante opere. – Se potrete guidare dal Teatro Italiano quello Spagnolo sarà ottima cosa per l'arte nostra. Io da lontano farò voti per il risorgimento di quel teatro augurando buona fortuna agli interessati.
Royer avrà scherzato parlandovi d'una mia opera al suo Teatro.
Godo che vostro fratello sua ora ristabilito.
Addio mio caro Leon
Eccovi una lunga lettera.
Scrivetemi di frequente.
La Peppina dice mille cose a vostra moglie, alla famiglia ed a Marie. Io faccio altrettanto e vi stringo di cuore la mano. Addio add.
G. Verdi
Note
- –
Posseduto Insv
1 fotocopia (n. 36/27)
Media


Giuseppe Verdi a Léon Escudier, 09/07/1859
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