Corrispondenza
Giuseppe Verdi a Antonio Ghislanzoni, 26/10/1870
Data
- Data
- [Sant'Agata, 26 ottobre 1870]
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Mariaga]
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, due facciate scritte. Le annotazioni di Verdi sulla destra dei versi, qui riportate in carattere più piccolo, sono scritte ruotate di 90° in senso antiorario.
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- US-NYpm
- Collocazione
- MFC V484.G427
Trascrizione
-
Mercoledì
C. Gh.
Dopo d’aver jeri risposto alla sua lettera mi posi a studiare lungamente il Duetto del 4.° Atto, e sono sempre più convinto che bisogna darvi fin dal principio forma lirica. – Colle parole stesse del Recitativo mi sono impasticciato dei versi settenarj; ed ho visto che si può fare una melodia. Sembrerà strana una melodia su parole che sembran dette da un’avvocato. Ma sotto queste parole d’avvocato vi è un cuore di donna disperato, ed ardente d’amore. La musica può riuscire egregiamente a dipingere questo stato dell’anima, e a dire, in certo modo, due cose in una volta. È una qualità di quest’arte mal considerata da critici, e mal tentata dai maestri.
Ecco quale dovrebbe essere la forma di questo Duetto:
[Am.] Arbitri di tua vita i sacerdoti Strofa di 8 versi: Versi can-
Si aduneran fra poco. tabili e fare in modo che si
Grave su te pende l’accusa e grave possa espandere la melodia
Ti minaccia la pena. A te fia lieve sulle parole Pregherò il Re
Discolparti se il vuoi: colle mie preci e spero il perdono
M’aprirò il varco del paterno core Se otto versi sono pochi ne
E perdonato sarai. faccia 10
[R.] No. Non udranno un sol accento mai Altra strofa come quella
di discolpa i miei giudici. Innocente d'Amneris... Ed anche qui
Dinanzi ai Numi ed a me stesso io sono gli ultimi versi sien fatti in
Incauti detti profferì il mio labbro modi per fare una melodia
Ma il tradimento nel mio cor non era espansiva... Espansiva - non
gridata
R. Pure giusta è l’accusa: E qui un'altra strofa di 4
Am. Discolpati discolpati o di sei, di otto versi, come
R. No... vuole, a dialogo con quel-
Am. Ma la tua vita... la parola che stima meglio.
R. Io l’odio... Estinta ogni Non dimentichi il "Mori-
speranza un sol desio ora re!" d'Amneris, ma lo può
mi resta... Morire! mettere o a principio della
Am. Morire... strofa, o alla fine della prece-
dente... come vuole.
Segue la strofa d’Amn...
col resto come stà – e forse la strofa
potrà riescir meglio
non cominciando col “Morire!.
La qual parola dovrebbe già essere detta nella strofa precedente... Ma faccia
come le riesce meglio. Soltanto procuri di non fare versi che dican poco. Vi è
bisogno in questo Duetto che ogni verso, starei per dire, ogni parolaavesse una
abbia portata. Invece dei versi “Come t’ho sempre amato
Oggi ancor t’amo, ingrato
metta qualche cosa di più importante e che non sia inutile. Lo ripeto ancora questo Duetto deve essere sostenuto ed elevato tanto nel verso come nella musica. Insomma nulla di comune. —
Affmo
G. Verdi
Note
- Nell'archivio cartaceo Insv erroneamente attribuita al 9 novembre 1870 (n. 153/14)
Posseduto Insv
Fotocopia (n. 153/19).
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Giuseppe Verdi a Antonio Ghislanzoni, 26/10/1870
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